Ti regalo…uno spettacolo
Si avvicina la fine del triennio per la classe terza della scuola secondaria. E’ già tempo di regali. Sabato 14 le amministrazioni comunali di Garbagnate, Molteno, Rogeno e Sirone (presenti ben sei amministratori tra sindaci e assessori!) hanno regalato uno spettacolo teatrale . Le cinque classi coi loro insegnanti, sono scese nella palestra dove Alberto Bonacina, con le musiche e le canzoni alla chitarra di Sara Velardo, ha rappresentato: “Per questo mi chiamo Giovanni”, monologo dal romanzo di Luigi Garlando ed. Bur.
L’invito era anche legato alla celebrazione della prossima Giornata della legalità, a 30 anni proprio dalla strage di Capaci le cui immagini hanno dato il via allo spettacolo. “E’ un invito – hanno spiegato gli amministratori – finalizzato alla vostra crescita come persone e come cittadini nella nostra comunità”.
Gli alunni hanno dato prova di una buona maturità, seguendo con interesse lo spettacolo e ringraziando con queste parole al termine:
Egregi signori Sindaci, questo regalo ci onora molto, non è comune ricevere uno spettacolo come regalo. Questo lavoro è in continuità con quanto abbiamo trattato in classe, ad esempio la sezione E e la sezione D hanno partecipato ad un concorso indetto dalla associazione Libera di Lecco in memoria di Paolo Cereda. Vedere questo spettacolo è un esempio concreto di come applicare i valori fondamentali alla vita quotidiana anzi sono comportamenti e stili di vita da mettere in pratica. In seguito vi regaleremo il video del concorso di cui abbiamo accennato prima, ancora grazie non solo a voi ma anche all’attore Bonacina per la sua efficace interpretazione e all’esecuzione musicale di Sara Velardo.
Alberto Bonacina ha poi portato il saluto di Libera, sezione di Lecco, come coordinatore provinciale :”Il teatro serva a far smuovere l’interesse e la sensibilità, contro le mafie presenti anche nella nostra realtà locale purtroppo.”, aggiungendo altre esperienze personali (“Conosco un commerciante che per ben tre volte ha visto il suo negozio distrutto da attentati e non si piega a pagare il pizzo”.
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